Il “caso mense” di Lodi: una cronologia


1 ) Tutto inizia il 4 ottobre 2017, quando il Consiglio comunale di Lodi approva la Delibera n. 28 “Modifica artt. 8 e 17 del vigente Regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate”, inserendo all’articolo 8 un comma in cui si chiede ai cittadini extra-comunitari che necessitano di accedere alle prestazioni sociali agevolate (i servizi comunali non a tariffa piena), di farsi rilasciare da un consolato o un’ambasciata una certificazione che attesti "i redditi ed i beni immobili o mobili registrati" posseduti all’estero, nonché la composizione del nucleo familiare. La certificazione deve essere "corredata di traduzione in italiano legalizzata dall’Autorità consolare italiana che ne attesti la conformità", e prodotta al comune entro 30 (trenta!) giorni da quando si presenta la domanda di accesso ai servizi.

L’assessora ai servizi sociali Sueellen Belloni, nel motivare il provvedimento, parla della modifica del Regolamento come di un «atto dovuto» e dice che la stessa «deve essere vista come un’effettiva equiparazione fra cittadini UE e non UE». Il capogruppo della Lega Alberto Segalini parla di cittadini italiani «vessati dal Comune», mentre per gli stranieri basta l’autocertificazione. «Potrei portarvi esempi di persone che sono proprietari di ville in Egitto, ville in Marocco, ville in questi paesi, che sono proprietari di queste cose e che non dichiarano queste loro proprietà», aggiunge.

I gruppi di opposizione avanzano rilievi sulla legittimità giuridica del provvedimento, e mostrano diversi motivi per cui la procedura richiesta avrebbe impedito a molti dei richiedenti di accedere ai servizi agevolati, realizzando una discriminazione dei cittadini non-comunitari. La modifica è approvata con il voto favorevole della maggioranza (Lega + Forza Italia + liste civiche di centro destra) più la Lista Civica Lodi al centro, respingendo tutti gli emendamenti presentati dai gruppi di opposizione (Pd, Lista Lodi civica, Lista Carlo Gendarini Sindaco, Lista Cominetti, Lista 110&Lodi, Movimento Cinque Stelle). La registrazione del Consiglio comunale del 4/10/2017 è disponibile qui. E qui il testo della delibera.

2 ) Il Regolamento è entrato in vigore il 23/10/2017, senza effetti sull’anno scolastico 2017/2018, già iniziato.



3 ) Le modifiche al Regolamento approvate il 4/10/2017 prevedevano che il Comune avrebbe approvato l’elenco dei Paesi in cui non è oggettivamente possibile, per le persone extracomunitarie, acquisire le certificazioni richieste dal Regolamento stesso. Con la Delibera n. 56 del 15 novembre 2017 la Giunta comunale approva un elenco composto da solo 4 Paesi (Afghanistan, Libia, Siria e Yemen). Da successive richieste dei consiglieri comunali emerge che per redigere l’elenco la Giunta si è basata sull’elenco "Cargo Watch List", ossia il grado di rischio per i trasporti navali (!),redatto dalla società IHS Markit (versione 151 del 6 ottobre 2017): la Giunta di Lodi ha escluso i soli Paesi “oggi classificabili in un grado di rischio 'Estremo' o 'Grave' ". La Giunta ha chiesto al Ministero degli Esteri di fornire informazioni necessarie per definire un elenco, senza mai avere risposta.
Qui il testo della delibera di Giunta.

4 ) I gruppi di opposizione consiliari e il gruppo Lodi Comune Solidale promuovono un ricorso al Tribunale di Milano, che viene presentato il 24 aprile 2018 da due associazioni di Milano, Associazione degli Studi Giuridici sull’Immigrazione e NAGA. Il ricorso di 26 pagine è un’"Azione civile contro la discriminazione", in cui si chiede di accertare e dichiarare il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Comune di Lodi nei confronti dei cittadini non-UE. La prima udienza si svolge il 6 novembre 2018 presso la Prima Sezione Civile del Tribunale di Milano.
Qui una sintesi delle motivazioni del ricorso.

5 ) I gruppi di opposizione consiliari chiedono in diverse occasioni, fra cui una Commissione consiliare Welfare, di eliminare la modifica del Regolamento introdotta il 4/12/2017, ricevendo sempre dinieghi. Il 18 luglio 2018 i gruppi di opposizione consiliari (compresa d’ora in poi la lista civica Lodi al centro) presentano una proposta di delibera per chiedere la modifica del Regolamento. La proposta, che avrebbe dovuto essere discussa nel Consiglio Comunale convocato per il 1°agosto 2018, non viene accettata per motivi formali, inizialmente per la mancanza di firme autografe sulla richiesta, quindi per la mancata previsione dell’impatto sul bilancio comunale dell’eliminazione della contestata modifica del Regolamento.
Nella relazione di accompagnamento della proposta di delibera, i gruppi di opposizione fanno presente come “dopo più di 7 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento solo 4 famiglie sono riuscite a produrre la documentazione richiesta” mentre “circa 90 famiglie non sono invece riuscite a produrla. Si consideri inoltre che tante altre famiglie non hanno neppure provato ad acquisire la documentazione richiesta, stante la difficoltà o impossibilità del trovare un soggetto in grado di rilasciarla”.
Il 6 agosto 2018 i gruppi di opposizione consiliari presentano quindi una nuova proposta di delibera per la modifica del Regolamento.

6 ) Il 12 settembre 2018 un centinaio di genitori che non sono riusciti a produrre i certificati richiesti, e che quindi sarebbero tenuti a pagare la retta massima per scuolabus, mensa, e asili nido, decide di ricorrere ad una forma di plateale protesta, non portando i figli a scuola. Più di 130 bambini non sono a scuola per i primi tre giorni dell’anno scolastico.
Il 14 settembre la comunità egiziana e l’Associazione Al Rhama organizzano un presidio di protesta davanti al Comune di Lodi.



7 ) Il 15 settembre viene costituito il Coordinamento Uguali Doveri e una settimana dopo parte la campagna di raccolta fondi "Colmiamo la differenza”, che viene diffusa sui mezzi di comunicazione e sui social media.



8 ) Il 17 settembre, rispondendo ad una richiesta di accesso agli atti, il Dirigente comunale comunica i dati delle domande ricevute, accettate e respinte. Sono considerate respinte, perché non in regola con la documentazione, 254 domande su 259. In seguito sono presentate altre domande: al 1° ottobre 2018 sono 316 le domande di accesso agevolato ai servizi, di cui 177 per il servizio mensa, 73 per scuolabus, 43 per pre e post scuola, 23 per asili nido. Le domande sono state presentate da 147 nuclei familiari, quindi circa 290 genitori provenienti da 28 Paesi. 14 famiglie hanno la nazionalità di Stati in cui il PIL pro-capite è inferiore a 2.000 €/anno (quello dell’Italia è 38.000 euro a testa). 32 famiglie di Stati in cui il PIL pro-capite è inferiore a 5.000 €/anno. Circa 60 famiglie di Stati in cui il PIL procapite è inferiore a 10.000 €/anno.

9 ) Il 22 settembre 2018 Riccardo Cavallero rinuncia al premio “Fanfullino d'oro” in segno di protesta contro le decisioni della giunta Casanova. Cavallero, ex dirigente Mondadori, aveva ricevuto il premio nel 2014, in occasione della festa patronale di San Bassiano. In una lettera indirizzata alla sindaca afferma che la delibera di giunta relativa al servizio mense determina «una pesante discriminazione tra cittadini italiani e extracomunitari». Dichiara inoltre: «Oggi rilevo che quei valori di armonia e inclusività in cui sono cresciuto sono venuti a mancare e mi vedo conseguentemente costretto a restituire il riconoscimento allora attribuitomi». (il racconto de Il Cittadino). Casanova, in una lettera inviata al direttore del «Cittadino» pochi giorni dopo, sostiene che quest’ultimo abbia «travisato il senso della benemerenza» e lo accusa di «non dimostrare la dovuta riconoscenza per l’apprezzamento espresso dalla Città tutta». (la risposta da Il Cittadino).

10 ) Il vignettista Lele Corvi, il 24 settembre 2018, dona la vignetta per il lancio della campagna “colmiamo la differenza”. In seguito altri vignettisti sono coinvolti con l’apertura di una pagina facebook, e regalano al Coordinamento molte vignette, che vengono diffuse sui social e mostrate nei presidi in Piazza Broletto a Lodi.



11 ) Sabato 29 settembre 2018 si svolge a Lodi la manifestazione cittadina "Tutti i bambini sono uguali!", circa 800 persone protestano contro il provvedimento discriminatorio dell’Amministrazione comunale.



12 ) Nel Consiglio comunale del 4/10/2018 si discute la seconda proposta di modifica del contestato Regolamento, presentata dai gruppi di opposizione il 6 agosto. La maggioranza consiliare respinge la proposta.
La registrazione del Consiglio comunale del 4/10/2018 è disponibile qui , inizia da 2:00:35 con l’illustrazione delle ragioni della sospensione del Regolamento.

13 ) Il “caso mense” di Lodi acquista rilevanza nazionale, se ne occupano i giornali e le televisioni nazionali. L’11 ottobre il programma televisivo “Piazza pulita” di LA7 con un servizio dedicato mostra nel dettaglio l’esistenza della discriminazione nelle scuole, intervistando genitori, bambini e cittadini. Un cittadino, intervistato per strada, commenta in questo modo: «Sindaco, brava! Sono qua a parassitare gli italiani, sono come le zecche dei cani».
La rilevanza nazionale del caso fa emergere come il “modello Lodi” sia diffuso nel nord Italia, come denunciato da ASGI. L’associazione segnala infatti che «analoghe previsioni sono contenute in atti di associazioni di Comuni (ad es. l’Azienda sociale sud Est Milano), mentre altre Amministrazioni hanno applicato i medesimi criteri anche per le prestazioni disciplinate da norme nazionali, escludendo così dall’assegno famiglie numerose ex art. 65 L. 448/98 e dall’assegno di maternità di base ex art. 74 D.lgs. 151/01 gli stranieri che, pur titolari di un reddito ISEE inferiore ai limiti di legge, non avessero presentato la citata documentazione aggiuntiva. Quanto alle Regioni, la Lombardia ha varato una Delibera di Giunta invitando le Aziende Sanitarie Locali a conformarsi a detti criteri, mentre il Veneto ha addirittura emanato una legge regionale (l.r. n.2/2018) nella stessa direzione». Queste modifiche ai regolamenti, oltre ad essere illegittime, in quanto in contrasto con altre leggi dello Stato Italiano, avanzano anche pretese che ASGI definisce «inique», «perché in molti casi lo Stato di provenienza non ha possibilità di fornire le attestazioni richieste per mancanza di un sistema di catasto o di registri» e inoltre illogiche «perché le possibilità di controllo dello Stato sulle dichiarazioni di italiani e stranieri inerenti le proprietà all’estero sono assolutamente le stesse».

14 ) Il 13 ottobre 2018 Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro degli Interni, in una dichiarazione all’ANSA, si scaglia contro i «furbetti» extracomunitari: «Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera… Il fatto che qualcuno, certamente non i bambini ma i genitori, che potrebbe pagare ritiene di non doverlo fare, rappresenta un insulto a genitori italiani e stranieri, che invece pagano quello che devono. Quindi fa bene qualunque sindaco, e l'hanno fatto anche quelli di sinistra a chiedere che non ci siano genitori furbi e altri meno furbi».



15 ) L’eco delle proteste per la paradossale situazione vissuta dalle famiglie straniere a Lodi arriva in tutta Italia: ne parla Ezio Mauro, su «La Repubblica», ne parla il «Corriere della Sera», «Il Giorno» dedica la prima pagina alla manifestazione, Oscar Giannino rilancia la notizia su Twitter. Negli stessi giorni la notizia esce su molti quotidiani, tra i quali: «La Stampa», «Scuola Informa», «Il Messaggero», l’«Huffington Post», «Il Mattino» e «Wired».
La grande eco mediatica porta ad una campagna di solidarietà nazionale con anche versamenti per la campagna di sostegno “Colmiamo la differenza” del Coordinamento, che il 14 ottobre 2018 alle ore 15:00 dichiara raggiunto l’obiettivo e invita a sospendere i versamenti. Le donazioni totali complessivamente ricevute per la campagna ammonteranno a 145.000 euro (da Il Post).

16 ) Il 15 ottobre 2018 Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale di Crema, durante una seduta del consiglio, invita i suoi colleghi a firmare la sua Lettera aperta ai consiglieri comunali di Lodi, segnalando che «quello che sta accadendo nel Vs. Comune in relazione alla vicenda del mancato accesso ai servizi della mensa e del trasporto per la scuola pare, a chi scrive, in palese contraddizione con quanto sin qui espresso, con i valori portanti della Costituzione e, più in generale, con il senso di giustizia, solidarietà e cura a cui ogni bambino ha diritto».
Nello stesso periodo il quotidiano online Fanpage.it dà voce ai «genitori italiani che si ribellano» ai provvedimenti della giunta leghista. La lettera è firmata da ben 150 famiglie: «Chiediamo quindi che a tutti i bambini sia garantito l’accesso alla mensa e, se non è possibile dare loro un pasto, chiediamo che siano condivisi con loro i pasti dei nostri figli» ( Fanpage.it).

17 ) La Giunta Comunale di Lodi il 17 ottobre 2018 pubblica una delibera (n. 114) con cui introduce alcuni “correttivi” al Regolamento in materia di accesso alle prestazioni sociali, creando in realtà solamente maggiore confusione, come segnalato da ASGI. In particolare: «il termine di 18 mesi di validità della certificazione è fissato in modo del tutto arbitrario e incerto»; «non vi è alcuna certezza che le rappresentanze diplomatiche intendano rilasciare le dichiarazioni di impossibilità o di “parzialità” delle dichiarazioni di impossidenza»; il dirigente comunale dovrebbe - non si sa secondo quale criterio - valutare la “presumibile inesistenza di patrimonio o di reddito”; i Paesi “in stato di belligeranza” per i quali si darebbe comunque corso alla richiesta dovrebbero essere accertati dal funzionario comunale mediante verifica presso i “Ministeri competenti”. Come sostenuto da ASGI, l’amministrazione comunale era arrivata, con questi aggiustamenti, alla «totale distorsione dell’azione amministrativa, con violazione dei più elementari principi di correttezza, trasparenza e certezza del diritto».

18 ) La vicenda del caso mense acquisisce visibilità internazionale, viene citata dai mezzi di informazione di molti paesi europei. Il 22 ottobre 2018 il «New York Times» dedica un articolo alla vicenda del Regolamento discriminatorio, dal titolo «A backlash over immigrants barred from the lunch table» («Un attacco agli immigrati esclusi dalla mensa»).



19 ) Il 27 ottobre 2018 i sindaci delle città gemellate di Fontainebleau (Frédéric Valletoux) e di Costanza (Andreas Osner) rendono pubblico il loro dissenso per il comportamento dell’Amministrazione di Lodi, parlando di una «scelta xenofoba». Il Coordinamento Uguali Doveri scrive ai Sindaci delle città gemellate per esprimere gratitudine per la presa di posizione chiara ed inequivocabile (qui la lettera in italiano, francese e tedesco).
Pochi giorni prima il commissario UE agli Affari Europei Pierre Moscovici si era dichiarato «scioccato» dalla decisione presa dal comune di Lodi e anche il sindaco di Samassi, comune del Sud Sardegna, aveva scritto alla Casanova chiedendole «un confronto», al fine di mostrarle il modello inclusivo adottato nel suo comune per l’accesso alla mensa scolastica Nei mesi di ottobre e novembre il Coordinamento Uguali Doveri con un lavoro capillare e dettagliato inizia a utilizzare parte dei fondi ricevuti per sostenere le famiglie discriminate, versando a nome delle stesse al Comune di Lodi la differenza fra la quota giusta prevista dall’ISEE e la quota ingiusta richiesta dal Regolamento discriminatorio.

20 ) Il Coordinamento Uguali Doveri il 30 ottobre 2018 partecipa a Milano, presso Palazzo Marino, all’iniziativa promossa da 'Milano bene comune', insieme a Mimmo Lucano, dal titolo "Da Riace a Lodi: solidarietà e diritti". I video da Palazzo Marino qui.

21 ) Il 6 novembre 2018 nell’aula magna del liceo Verri il Coordinamento Uguali Doveri organizza un evento con Gad Lerner e Moni Ovadia, un’occasione di riflessione e dialogo per sensibilizzare i cittadini. Gad Lerner dichiara “Nel settembre del '38 per le leggi razziali vennero espulsi dalle scuole 6 mila bambini ebrei. A Lodi avete avuto questa concomitanza di date ma in un periodo in cui l'ostilità verso gli stranieri è cresciuta. Non vorrei che l'Italia diventasse una democrazia illiberale che porti ad esiti anche drammatici”. “Fanno cosi: testano un provvedimento e verificano la reazione” – ha aggiunto Ovadia - “Per questo a Lodi avete fatto una cosa che cambia la storia: una battaglia per dire che voi non vi piegherete a questa barbarie” ( qui l'articolo de «Il Giorno»).




22 ) Domenica 11 novembre a San Martino in Strada (LO) va in scena il Mad Festival (Music Against Discrimination): 14 band si alternano sul palco per dire no alla discriminazione. Alla serata hanno partecipato anche le associazioni I Sentinelli di Lodi, Anpi provinciale del Lodigiano, Antifa Lodi e Clam.

23 ) Il programma di LA7 Piazza Pulita torna a Lodi per documentare nuovamente la realtà dei bambini discriminati dall’amministrazione comunale: Michela Sfondrini, del CUD, interviene in studio durante la trasmissione. Potete rivedere l’intervento in questa pagina

24 )13 dicembre 2018: la prima sentenza del tribunale di Milano accoglie il ricorso presentato da ASGI e NAGA e dichiara discriminatorio il Regolamento approvato dal Comune di Lodi. Il giudice ordina al Comune di modificare il Regolamento sull’accesso alle prestazioni sociali agevolate, garantendo che italiani e stranieri siano soggetti alla medesima procedura per l’accesso alle prestazioni sociali perché non esiste nessun principio ricavabile dalla legge che consenta al Comune di introdurre trattamenti differenziati ( qui l’ordinanza del tribunale).
In serata si tengono festeggiamenti in piazza Broletto a Lodi, con la presenza dell’avv. Alberto Guariso di ASGI (qui il video)






25 ) Il 15 dicembre 2018, al Museo Ettore Archinti, si tiene la mostra e la premiazione dei disegni del “concorso di idee per piccoli artisti” lanciato a fine settembre dal Coordinamento, e che ha visto il coinvolgimento dei circoli didattici lodigiani dell'infanzia e della primaria. Diversi sono gli elaborati ricevuti sia individuali, sia di gruppo (si veda qui). Il tema: l'accoglienza. Per l'occasione è stata istituita una commissione formata da artisti e insegnanti lodigiani che hanno valutato gli elaborati ricevuti.


26 ) Il 21 dicembre 2018 la maggioranza di centro destra del Consiglio comunale di Lodi è quindi costretta a cancellare le modifiche al Regolamento che imponevano ai cittadini stranieri la presentazione di documentazione aggiuntiva dei Paesi di origine per accedere alle tariffe agevolate per le prestazioni sociali. La Sindaca Sara Casanova annuncia che ricorrerà in appello (qui l'articolo, del 31 dicembre 2018). Le spese legali a carico dell’amministrazione ammontano a 6.000 euro. Con la cancellazione delle norme discriminatorie, si interrompe il sostegno economico del Coordinamento alle famiglie non comunitarie, che tornano a pagare quanto dovuto in base al loro ISEE. Il Coordinamento ha erogato al Comune di Lodi, per contro delle famiglie discriminate, circa 13.000 euro.

27 ) Il 28 dicembre 2018 l’Assessora ai servizi sociali e alle politiche per la famiglia del comune di Lodi Sueellen Belloni si dimette, adducendo «motivi professionali e non politici» (qui l'articolo, del 29 dicembre 2018). Le richieste di dimissioni nei confronti dell’assessora Belloni erano arrivate a gran voce dai gruppi consiliari di opposizione, già da mesi. Nonostante l’Assessora abbia negato alcun legame tra le dimissioni e il “caso mense”, la decisione è arrivata una settimana dopo la sentenza di primo grado.

28 ) Nell’estate 2019 la mostra dedicata al “caso mense”, dal titolo: “Quando l’ingiustizia bussa alla porta di casa – 100 giorni di mobilitazione per i bambini lodigiani”, arriva tra le mostre finaliste del No Profit Award del Festival della Fotografia Etica.
La mostra – presentata dall’Associazione Al Rahma Onlus – racconta la storia del Coordinamento Uguali Doveri, dalla discriminazione dei bambini stranieri alla mobilitazione che ne è seguita per ottenere la giustizia.
Nel web circola un video satirico sul caso mense inspirato al film “La caduta”.

29 ) Nel novembre 2019 viene istituito dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi il Bando Uguali Doveri, promosso dal Coordinamento. Con un budget di 100 mila euro, proveniente dalle donazioni raccolte durante la campagna «Colmiamo la differenza», il bando mira a combattere tutte le discriminazioni nei confronti dei minori, italiani e stranieri.
Il bando ha sostenuto otto progetti.

30 ) Il 13 dicembre 2019, a un anno dalla sentenza del tribunale di Milano, viene inaugurata presso lo spazio espositivo in corso Roma 139 a Lodi la mostra fotografica "Quando l’ingiustizia bussa alla porta. 100 giorni di mobilitazione per i bambini di Lodi". La mobilitazione sociale in favore dei bambini discriminati è raccontata con venticinque fotografie di Luca Alfieri, Michele Porcelluzzi, Simona Iurlaro e Federico Gaudenzi. «L’obiettivo della mostra fotografica è di mantenere viva la memoria», hanno raccontato gli organizzatori ad Artribune, «non si deve dimenticare che la nostra città è stata colpita da una grave discriminazione, così come non si deve dimenticare che una larga parte di questa città ha saputo reagire e ha fatto sentire la sua voce per affermare il diritto all’uguaglianza». Come evento collaterale alla mostra viene organizzata una serata insieme ad Alberto Guariso e Armando Spataro, dedicata al caso mense.



31 ) Nella seduta del consiglio comunale dell’11 dicembre 2020 l’opposizione presenta una mozione (firmata dai consiglieri Caserini, Casiraghi, Cominetti, Degano, Furegato, Gendarini, Milanesi, Piacentini, Pozzoli, Uggè e Tagliaferri) chiedendo di ritirare il ricorso in appello, visto l’esito netto della sentenza del tribunale di Milano. Il sindaco Sara Casanova, afferma però di non aver alcuna intenzione di rinunciare all’appello e con un sorriso beffardo dichiara che nemmeno una tegola in testa le farebbe cambiare idea.

32 ) Il 29 dicembre 2020 la Corte d’Appello di Milano respinge l’appello del Comune di Lodi contro la sentenza del 13 dicembre 2018 che aveva dichiarato discriminatorio il Regolamento per l’accesso ai servizi comunali. Nella sentenza viene ribadito che «l’ISEE – ove devono essere riportati per tutti anche i redditi e i patrimoni all’estero – costituisce lo strumento generale di accesso alle prestazioni sociali e che, fermi tutti i poteri di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate e del Comune, lo straniero non può essere gravato, in ragione della sua sola cittadinanza, di oneri che rendono di fatto impossibile l’accesso a importanti prestazioni sociali come la mensa scolastica, il trasporto scolastico, il sostegno ai disabili ecc.» (da ASGI).
Il Coordinamento Uguali Doveri, in un comunicato, esprime grande soddisfazione. La Corte d’Appello scrive che «La differenziazione introdotta dal Regolamento comunale in punto di documentazione su redditi/beni posseduti (o non posseduti ) all’estero costituisce una discriminazione diretta nei confronti dei cittadini di Stati extra UE per ragioni di nazionalità perché di fatto, attraverso i gravosi oneri documentali aggiuntivi richiesti, rende loro difficoltoso concorrere all’accesso alle prestazioni sociali agevolate, così precludendo ai predetti il pieno sviluppo della loro persona e l'integrazione nella comunità di accoglienza». Viene così ribadita la volontà discriminatoria della Giunta comunale e della maggioranza del Consiglio Comunale di Lodi.
Il 30 dicembre dalle ore 18 alle ore 20 sulla piattaforma Zoom Il Coordinamento Uguali Doveri con un “Brindisi virtuale contro la discriminazione” festeggia la sentenza di appello che ha ribadito il carattere discriminatorio del Regolamento.

33 ) A gennaio del 2021 l’amministrazione comunale annuncia che non ricorrerà in Cassazione, dopo qualche giorno di tentennamento.
Le spese legali da sostenere per l’appello da parte del Comune di Lodi ammontano ad altri 10.000 euro. Complessivamente le spese legali sostenute per la vicenda del “Caso mense” ammontano a circa 35.000 euro.

34 ) Nel Consiglio comunale del 9 febbraio 2021, convocato su richiesta dell’opposizione per discutere delle «conseguenze determinate dalla sentenza della Corte di Appello di Milano del 30/12/2020» relativa al “caso mense”, l’intero gruppo di Fratelli d’Italia (costituito da sei consiglieri) e l’assessore Stefano Buzzi (anch’egli di Fd’I) decidono di non partecipare alla seduta, a causa di alcune polemiche interne alla maggioranza.
Dopo due ore di dibattito, la maggioranza, dopo aver mostrato evidente difficoltà nel rispondere agli interventi dei consiglieri d’opposizione, si assenta dall’aula, facendo venir meno il numero legale. Il presidente del consiglio comunale Eugenio Cerri decreta così il termine della seduta, definendola «deserta», nonostante la presenza dei consiglieri d’opposizione, suscitando ampie proteste. Di fronte alla richiesta di riconvocare la seduta, la segretaria comunale Chiarina Carmela Urbano sostiene l’inesistenza di un obbligo in tal senso.

35 ) Nel consiglio comunale del 9 marzo 2021, convocato in prosecuzione della seduta del 9 febbraio, il consigliere Alessandro Bonetti, a nome del gruppo “Coalizione Maggi per Lodi”, si scusa per tutta la vicenda del “caso mense”. Più precisamente, qui, afferma: «Riconosciamo l’errore e ce ne scusiamo». Non fa altrettanto il sindaco Sara Casanova, trincerata dietro un assoluto silenzio. La maggioranza, nella stessa seduta, respinge - senza fornire motivazioni - un ordine del giorno che impegna sindaca e giunta a chiede scusa pubblicamente alla città, tramite mezzo stampa; lo stesso consigliere Bonetti esprime voto contrario all’ordine del giorno.

36 ) Nel maggio 2021 il Coordinamento rende noto che le risorse residue, inizialmente accantonate per un eventuale esito negativo della sentenza d’appello, saranno così utilizzate: 5.000 euro alla Fondazione Casa della Comunità di Lodi che gestisce il Centro raccolta solidale per il diritto al cibo; 5.000 euro a Sos Mediterranee; 5.000 euro a ResQ-People saving people; 5.000 alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi come donazione al Fondo nuove povertà; 3.000 euro a Progetto insieme per progetti di inclusione scolastica dei bambini; 1.000 euro per la realizzazione di un racconto dettagliato sulla vicenda mense scolastiche con testi, immagini e video su quanto accaduto, da mantenere sul sito Internet www.coordinamentougualidoveri.it. Rimangono nelle disponibilità del coordinamento ancora 8mila euro, che al momento vengono conservati per fare fronte a eventuali necessità future.

37 ) Nella seduta del Consiglio comunale del 22 giugno 2021 il consigliere Stefano Caserini, insieme a tutti i consiglieri di opposizione, presenta un’interpellanza «in merito alle motivazioni per le mancate scuse per le persone coinvolte dalla discriminazione del caso mense». La Sindaca Sara Casanova, rispondendo all’interpellanza, afferma che «le sentenze vanno rispettate», ma ripete che l’intenzione del Regolamento era quella di «garantire lo stesso trattamento ai cittadini italiani ed extra-UE e per risolvere un’iniquità che tutt’ora rimane nel sistema». Il sindaco parla anche di «campagna mediatica» e di «spinte strumentali» da parte dei gruppi di opposizione, al fine - sempre secondo la Sindaca - di screditare la sua figura e l’intera giunta. Le domande poste nell’interpellanza rimangono senza risposta e i cittadini discriminati non vengono ritenuti degni di alcun tipo di scusa.

38 ) Il caso mense di Lodi ha fatto scuola a livello nazionale. Dopo la prima vittoria del 13 dicembre 2018 con l’accoglimento da parte del Tribunale di Milano del ricorso relativo a Lodi, analoghe sentenze sono state emanate per casi di discriminazione delle persone non comunitarie relativi all’accesso agevolato ai servizi comunali, alle partecipazione ai bandi delle abitazioni popolari, o ad altre forme di sostegno, contro i comuni di Sesto San Giovanni, Ferrara, e contro le Regioni Lombardia e Piemonte.